Il mondo a metà: la mezzadria nella storia delle campagne italiane. Proposta per un percorso didattico

Abstract La diacronia, ovvero i tempi lunghi della storia agraria: con il percorso didattico che qui viene suggerito s’intende mostrare come i contratti agrari, in specie la mezzadria, ancora nel corso del Novecento – pur nella concitazione degli eventi politici e istituzionali che ha fatto coniare allo storico britannico Eric J. Hobsbawm la celebre definizione di ‘secolo breve’ – conservino tratti “di antica ascendenza” dalle medesime tipologie contrattuali dei secoli precedenti e come siano rimasti sostanzialmente immutati in particolare per ciò che concerne canoni, clausole, obblighi e onoranze. Si tratta di un tempo lunghissimo, che ci riporta indietro addirittura di cinque secoli. Si vuole pertanto suggerire il fatto che i “tempi della storia” possano avere velocità diverse a seconda degli argomenti trattati: a cambiamenti a volte rapidi o rapidissimi sul piano istituzionale e politico possono fare da contrappunto i ‘tempi lunghi’ degli assetti rurali e della vita dei contadini. Oggetto del laboratorio Il percorso didattico si concentrerà su un caso di studio: l’analisi della struttura poderale su base famigliare in area reggiana condotta sulla base della più tipica fra le tipologie contrattuali in uso nella zona, la mezzadria. La mezzadria (dal latino tardo ad medietatem) è un contratto agrario d’associazione con il quale un proprietario di terreni (chiamato concedente) e un coltivatore (mezzadro), si dividono (tipicamente a metà) i prodotti e gli utili di un’azienda agricola detta podere. La direzione dell’azienda spetta al...

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