Month: November 2017

Chrzest Polski: E-warsztaty

CHRZEST POLSKI E-warsztaty do wykorzystania w klasie Cele warsztatów Warsztaty mają na celu wykorzystanie Chrztu Polski jako analizy przypadku, która pozwoli uczniom docenić rolę różnych źródeł oraz nowoczesnych technologii w nauce historii. W trakcie warsztatów uczniowie powinni: zapoznać się z podstawowymi informacjami dotyczącymi Chrztu Polski (wedle wymagań programowych i zakresu podręcznika); zauważyć różnice między sposobem przedstawienia informacji w różnych materiałach (w tradycyjnych wykładach lekcyjnych, podręcznikach, źródłach audiowizualnych, sztuce itp.) oraz określić zalety i wady poszczególnych źródeł informacji z perspektywy badacza/ki historii; zyskać więcej pewności siebie przy znajdywaniu i selekcji informacji z konkrentych źródeł. Długość zajęć   Zajęcia powinny zostać przeprowadzone w ciągu jednej lekcji lub w ciągu dwóch godzin lekcyjnych. Przedstawione zadania mogą być wykorzystane samodzielnie lub razem. To nauczyciel/ka decyduje, jaka konfiguracja zadań będzie najbardziej owocna i przydatna w danej klasie, w zależności od profilu szkoły i zainteresowań uczniów.Zatem nauczyciel /kamoże dobierać materiały wedle uznania, w zależności od stopnia zaawansowania klasy oraz możliwości czasowych. Proponowane zadania można traktować jako gotowe wytyczne dla e-warsztatów lub jako inspirację do opracowania własnego planu zajęć. Przed warsztatami Pod koniec poprzedzającej lekcji nauczyciel/ka zapowiada uczniom, iż kolejne zajęcia będą miała inny charakter. Opowiada o znaczeniu odpowiedniego doboru materiałów źródłowych w badaniu historii. Rozpoczyna rozmowę na temat najnowszych technologii – pyta, czy uczniowie oglądają filmy dokumentalne, śledzą kanały mediów społecznościowych poświęcone historii, grają w gry komputerowe lub planszowe o tematyce historycznej. Inspiruje uczniów do...

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PER LE VIE DI BUDRIO

ABSTRACT: ll laboratorio si propone di stimolare nei ragazzi la curiosità verso la storia del proprio territorio. A partire dalla “grande storia” del periodo risorgimentale, gli alunni verranno prima guidati in passeggiate di conoscenza dei luoghi e della toponomastica del paese; di seguito lavoreranno in gruppi direttamente sulle fonti e sui documenti della storia locale, approfondendo le biografie di budriesi rilevanti rispetto all’intreccio tra “grande storia” e storia locale. Gli alunni costruiranno una mappa interattiva in cui verranno inserite le narrazioni relative a personaggi ed eventi da loro elaborate. Ricaduta finale a livello locale sarà la realizzazione di visite guidate, anche in lingua inglese, sul territorio, create e gestite dagli stessi ragazzi, che diventano così “Ciceroni per un giorno” in occasione di uno dei tradizionali eventi loc   Liberamente tratto da Quirico Filopanti, un professore all’aria aperta, di Antonio Faeti e Cinzia Ghigliano, Bononia University Press, 2011.       PORTA DI SOTTO, ABBATTUTA NEL 1848 DAI BUDRIESI PER RIBELLARSI AL POTERE PAPALE PORTA ABBATTUTA NEL 1869 PER UNA RIBELLIONE A CAUSA DELLA TASSAZIONE TROPPO ALTA CASA DI FILOPANTI ( BUDRIO SCOMPARSA) ALLA RICCARDINA DUE LAPIDI DEDICATE A FILOPANTI ORA NON PIù ESISTENTI PALAZZO COCCHI VILLA...

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La storia del Tricolore

Corso di Formazione E-Story  a.s. 2017 – 2018    Scheda di progetto   La storia del Tricolore   Referente: Prof.ssa Chiara Casoni.   Area: Storia, Cittadinanza e Costituzione.   Finalità ed obiettivi: Favorire la conoscenza e il suo approfondimento, di uno dei simboli istituzionali italiani: il tricolore. Riflettere sulla storia di questo simbolo tra passato e presenti. Favorire l’integrazione tra i pari di differenti culture attraverso uno dei simboli più conosciuti dell’Italia. Far conoscere un aspetto poco conosciuto: il ruolo delle donne e il tricolore attraverso documenti iconografici. Approfondire il legame tra il tricolore e la musica: il canto patriottico “La bandiera di tre colori”.   Destinatari: Classe prima e terza della Scuola Sec. di Primo Grado.   Tipo di attività: Laboratorio.   Tempi di realizzazione: quattro ore per classe: due ore a settimana.   Svolgimento: Prima lezione (due ore): Introduzione al Tricolore attraverso un brainstorming alla lavagna o alla lim: associazioni di idee su quella parola. Presentazione della storia del Tricolore attraverso pdf della Presidenza della Repubblica. Analisi di due fonti: Iconografiche: Analizzare i caratteri principali di alcuni quadri con donne risorgimentali e il tricolore (dalla rete). Leggere e commentare l’articolo “La bandiera delle donne”. Musicali: Ascoltare il canto “La bandiera di tre colori”. Provare a cantarlo tutti insieme in aula. Analizzare le rime e le parole più ricorrenti. Seconda lezione (due ore): Lavoro in aula. Portare a scuola...

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Quando Hollywood si spostò sul Titano

Abstract: La storia di San Marino come location cinematografica è breve, ma complessa. Breve, perché il paesaggio e il centro storico di San Marino apparvero in poche pellicole dal 1946 al 1959: Lo Sconosciuto di San Marino (1946), Il Principe delle Volpi (1949), Paolo e Francesca (1949), Camicie Rosse (1951), Estate Violenta (1959). Complessa, perché la scelta di San Marino come sede cinematografica si intreccia con grandi storie di coproduzioni internazionali e con la storia politica del secondo dopoguerra. Oggetto: Lo scopo di questo progetto è quello di indagare le ragioni sociali, politiche e finanziarie che hanno portato queste produzioni cinematografiche sul Monte Titano e ricostruire il rapporto della piccola Repubblica con il più ampio contesto della cultura cinematografica italiana del dopoguerra. In particolare, il laboratorio ricostruirà il ruolo che il designer Vittorio Valentini ha avuto nel promuovere San Marino come location filmica negli anni del dopoguerra. Classi coinvolte: ? Durata: 4 ore Finalita’: far conoscere avvenimenti di storia locale poco conosciuti e fornire strumenti per collocare la storia locale nel piu’ ampio contesto della storia internazionale Pre-requisiti: conoscenza generale della storia italiana e sammarinese del dopoguerra Obiettivi: decodificare, analizzare e distinguere diverse tipologie di fonte e di testi; imparare a leggere criticamente i documenti sviluppare competenze di media literacy saper contestualizzare le informazioni all’interno di una linea del tempo Fonti utilizzate: archivi digitali archivi cartacei materiale audiovisivo poster cinematografici      ...

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La Crocetta.Un quartiere modenese in continua trasformazione

L’obiettivo è di articolare dei percorsi di lettura  attraverso avvenimenti,evidenze architettoniche, urbanistica,iconografie,audiovisive e biografie individuali la storia di un quartiere modenese che ha inciso nella trasformazione,avvenimenti,cambiamenti di un’intera città. Fonti: aggregare materiali archivistici (Comune,Stato,Parrocchia,Istituto Storico Resistenza,Archivio Fotografico Panini);bibliografia opere cultori e storici; archivi fotografici privati. Un  percorso esplorativo  geo-storico nello spazio urbano racchiuso tra Viale Caduti in Guerra (le ville del primo ‘900, edificate in seguito all’abbattimento dei bastioni murari e delle porte d’accesso alla città) e il Ponte del Navicello (scavalca il Panaro che attraverso i canali era via d’acqua di transito dal centro cittadino a Ferrara/Venezia; la toponomastica Via Naviglio,Via due Canali, Mulini Nuovi).Mappa di comunità. Destinatari:adulti, cultori di storia locale a cui offrire l’articolazione di contenuti per animare e gestire la pagina Face Book e attività espositive di quartiere con la collaborazione dei nuovi/vecchi residenti. Questo primo livello di pubblico non esclude il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie,ad esempio  per occasioni legate al Calendario Civile. Attualmente nel quartiere sono insediate una scuola primaria,una scuola secondaria di primo grado (ex-opificio trasformata in scuola negli anni ’70 dopo la mobilitazione dei residenti per ottenerne la riconversione), negli anni in questa scuola insegnanti e studenti hanno prodotto interessanti ricerche sul quartiere. Crocetta: il quartiere contemporaneo  ha un’estensione minore ma si ipotizza di mantenere lo sguardo su una porzione più ampia  per richiamarsi a una condizione di territorio di confine, non...

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