L’obiettivo è di articolare dei percorsi di lettura  attraverso avvenimenti,evidenze architettoniche, urbanistica,iconografie,audiovisive e biografie individuali la storia di un quartiere modenese che ha inciso nella trasformazione,avvenimenti,cambiamenti di un’intera città.

Fonti: aggregare materiali archivistici (Comune,Stato,Parrocchia,Istituto Storico Resistenza,Archivio Fotografico Panini);bibliografia opere cultori e storici; archivi fotografici privati.

Un  percorso esplorativo  geo-storico nello spazio urbano racchiuso tra Viale Caduti in Guerra (le ville del primo ‘900, edificate in seguito all’abbattimento dei bastioni murari e delle porte d’accesso alla città) e il Ponte del Navicello (scavalca il Panaro che attraverso i canali era via d’acqua di transito dal centro cittadino a Ferrara/Venezia; la toponomastica Via Naviglio,Via due Canali, Mulini Nuovi).Mappa di comunità.

Destinatari:adulti, cultori di storia locale a cui offrire l’articolazione di contenuti per animare e gestire la pagina Face Book e attività espositive di quartiere con la collaborazione dei nuovi/vecchi residenti. Questo primo livello di pubblico non esclude il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie,ad esempio  per occasioni legate al Calendario Civile.
Attualmente nel quartiere sono insediate una scuola primaria,una scuola secondaria di primo grado (ex-opificio trasformata in scuola negli anni ’70 dopo la mobilitazione dei residenti per ottenerne la riconversione), negli anni in questa scuola insegnanti e studenti hanno prodotto interessanti ricerche sul quartiere.

Crocetta: il quartiere contemporaneo  ha un’estensione minore ma si ipotizza di mantenere lo sguardo su una porzione più ampia  per richiamarsi a una condizione di territorio di confine, non più “campagna e non ancora città” che ha caratterizzato le prime comunità residenti in uno spazio che per primo vide l’edificazione delle maggiori  e più importanti fabbriche e manifatture: Corni, Maserati,Orsi,Magazzino del Formaggio,Ferrari,OCI Fiat fra le altre oltre alle piccole officine di produzione e riparazione di attrezzi destinati all’agricoltura.

Villa Mazadicio è il primo nome che si trova nei documenti storici per indicare l’area a nord della città (secolo VIII)L’edificazione di una chiesa dedicata a Santa Caterina nel 1200 fa prendere questo nome al borgo.Il canale artificiale Naviglio che parte dalla Darsena (corso V.Emanuele, dietro l’Accademia militare) funge da confine e da via di scambio:merci,persone.Gli Estensi costruiranno nella campagna una loro villa di delizie: Villa Pentetorri ( distrutta da bombardamenti 1944/45).Dall’inizio del secolo ‘900 il quartiere vedrà l’insediamento della prime case popolari e le fabbriche.Gli abitanti sono sempre più operai e operaie (Manifattura Tabacchi: le “paltadore”).

L’arco della  “Ca’ ed Pudett”,l’arco di Villa Pentetorri,il campanile di Santa Caterina: sono le uniche e ultime evidenze architettoniche che segnano l’articolarsi del passaggio storico città/campagna.(il rituale  corteo del bestiame)

Le case popolari: il vivaio della Resistenza con  Walter Tabacchi, Emilio Po e numerosi tra gappisti,staffette,combattenti nati e vissuti nel quartiere. (il nucleo della “Popola”).

La Casa della Gioventù Littoria (architettura razionalista) poi asilo infantile (anni ’50,metodo Agazzi),l’attuale polisportiva.

La Todt: la caserma contumaciale costruita all’inizio della seconda guerra mondiale dal Ministero della Difesa per raccogliere i reduci provenienti da zone infette.Dopo l’8 settembre 1943 il Comando passo ai tedeschi per trasformarlo in  campo per ufficiali inglesi. Abbattuta e trasformata negli anni Ottanta in residenze.( conservare,trasformare,rimuovere,demolire ?)

La Villa D’Oro: dal 1905 Società di Mutuo soccorso,Spaccio cooperativo, servizi sportivi e ricreativi.Alle origini della Pallavolo Modenese.

Il primo asilo a guerra finita: l’asilo Santa Caterina.suore e partigiane.Scodella_Alda (digital storytelling)

Il dopoguerra,la ricostruzione, le proteste operaie, la repressione.Il 9 Gennaio 1950.Immigrazione “interna”.

Il mercato bestiame: la Borsa di contrattazione un tempo fra le più importanti in Italia.(I gesti e i segni della contrattazione)

Le scuole Collodi e Alfeo Corassori,il primo sindaco: una scuola moderna per il quartiere Crocetta.Il bicchiere di latte.

Lo sviluppo del quartiere in età moderna: i Musei Ferrari e Maserati,come testimoni della storia produttiva di Modena e i cambiamenti della “globalizzazione”.Spazi di degrado e di rigenerazione urbana.Nuovi “stranieri”.